“Che domani mi guardo allo specchio e sono vecchio
E che ho scoperto che le cose belle appassiscono
E che i sogni dentro ai cassetti marciscono
E che la gente non crede mai troppo.”– Gazzelle
Ci sono luoghi in cui torniamo sempre quando accade qualcosa di importante. Per me, il luogo, è questo qui. I diari della Characters Factory. Ve l’ho raccontato su Instagram: da qualche giorno vivo nella mia nuova casa e per me si tratta di un cambiamento grande, importante. Le ragioni sono tante.
Dopo 5 giorni di trasloco trovo finalmente il tempo per fermarmi. Sedermi. Prendere fiato. Sono alla scrivania e osservo il salotto, ancora mezzo vuoto, con l’aria sognante che avevo davanti alla mappa di Disneyland la prima volta. Chiudo gli occhi e faccio una lista di tutte le cose che vorrei fare. Le possibilità sono infinite ma decido di partire proprio dalle sedie perché è da un bel po’, ormai, che non mi fermo.
Mi ritrovo a scorrere foto di sedie moderne, perché Lilliput era un nido sicuro, costruito con arredi di recupero e mobili costruiti da me, tesori trovati al mercatino dell’usato e chincaglierie di famiglia. Ora, però, mi sento diversa, più grande, cresciuta. Vorrei che la nuova casa raccontasse questo cambiamento.
Non ha ancora un nome, questo luogo che già sento mio. Dopo pochi giorni riesco già a muovermi al buio, ho memorizzato ogni angolo e ogni nicchia, riesco a ripercorrerla ad occhi chiusi e, dopo quattro anni, posso finalmente dire di sentirmi a casa.
Anche la Characters Factory, finalmente, ha una casa tutta sua. Il salotto/studio sarà il luogo in cui svolgerò, quasi sempre, il mio lavoro. Sarà anche il luogo in cui, la sera, accenderò una candela e la musica, e preparerò la cena per i miei amici.
Credo sia questa, la cosa che mi è mancata di più negli ultimi quattro anni. Potermi sedere intorno ad un tavolo con le persone a cui voglio bene, per parlare di progetti, dare vita a nuove storie, parlare di sogni.
Qui, finalmente, c’è spazio per questo e molto altro.
La scelta di tornare, almeno per un po’, alla soluzione di home studio, può sembrare un passo indietro. Per me, invece, è un passo avanti.
Quando ho l’impulso di scrivere o disegnare ho la necessità di immergermi in una bolla. Lontana dal rumore, dalle interferenze, dalle distrazioni. La sfera creativa è per me una dimensione intima e personale, che difficilmente riesco a coltivare quando mi trovo in un luogo di condivisione. Tutto il resto, naturalmente, avverrà al di fuori dell’home studio. Riunioni, lezioni ed incontri con i nostri clienti avranno uno spazio esterno e un tempo dedicato.
Vi aprirò presto le porte del mio nuovo posto preferito, nel frattempo però, chiudo gli occhi ancora un po’, e preparo la mia lista dei desideri.
Fermarci, ogni tanto, a visualizzare i nostri sogni, è un esercizio potente e necessario. Credo sia l’unica scusa valida per sederci un momento. Se abbandoniamo i nostri sogni dentro ad un cassetto, senza mai pensarci davvero, rischiamo di dimenticarli. Perderli. Magari poi ritrovarli, un giorno, ricoperti di strati di polvere, ormai appassiti. Per realizzarli, dar loro vita, dobbiamo essere coraggiosi. Crederci. Rischiare. Combattere. Immaginare, fortissimo.
Oggi vi chiedo di sedervi con me, per una manciata di minuti soltanto. Chiudete gli occhi e provateci. Se tutto fosse possibile, su quali attrazioni vorreste salire subito? Prima i popcorn al miele mentre guardate il panorama, oppure il volo di Peter Pan? Il tempo passa in fretta. Riposatevi e poi ripartite. Ogni minuto è prezioso, non smettete mai di costruire.
Questo post è stato realizzato in collaborazione con Arredare Moderno e le sedie dell’illustrazione sono queste!