“Being Elmo: A Puppeteer’s Journey“, documentario su Netflix, racconta la storia di Kevin Clash, il burattinaio voce di Elmo.
Se conosci i Muppet, ricorderai sicuramente Elmo, il celebre personaggio dal pelo rosso animato da Kevin Clash e protagonista de “Il mondo di Elmo”, sketch trasmesso negli ultimi minuti di ogni puntata del programma Sesame Street.
La carriera di Elmo ebbe inizio negli anni ’70: faceva brevi apparizioni e, inizialmente, non aveva nome e non aveva battute.
Poi, la svolta: i produttori decisero di sviluppare una personalità per questo buffo mostriciattolo peloso, e negli anni ’80 Elmo diventò personaggio ufficiale del cast, ricoprendo un ruolo di supporto.
La prima voce di Elmo fu quella di Richard Hunt, tuttavia, il tuo timbro profondo e rauco, non adatto alla personalità di Elmo, fu poi sostituito da quello di Kevin Clash.
Clash, talentuoso burattinaio, lavorò con passione per dar vita al personaggio di Elmo, trasformandolo in una vera e propria icona del programma. Negli anno ’90, grazie al lavoro di Clash, Elmo divenne dunque il personaggio principale.
Elmo diventò, senza dubbio, uno dei personaggi per bambini più amati e riconoscibili in tutto il mondo.
Il documentario Being Elmo, del 2011, sbarca ora anche su Netflix per raccontare non solo la storia di Elmo, ma la storia (parziale) di Clash.
Kevin Clash, cresciuto a Baltimora negli anni ’70, sognava di diventare un burattinaio. Desiderava, nello specifico, lavorare con il team di Muppeteers di Jim Henson, il padre di Sesame Street. Clash riuscì a realizzare questo sogno e la regista Constance Marks, con il contributo di Whoopi Goldberg, racconta la realizzazione di questo sogno attraverso un mix di filmati d’archivio.
Lo scandalo e le accuse
Il documentario è senz’altro un viaggio interessante alla scoperta della creazione di un personaggio di successo e della carriera di Clash, seppur parziale. Distribuito nel 2011, infatti, non parla di ciò che avvenne l’anno successivo all’uscita del documentario.
Clash dovette infatti dimettersi da Sesame Street nel 2012, in seguito alle accuse di abusi se**uali su tre ragazzi. Accuse che poi furono archiviate dalla Corte d’appello, poiché avanzate a distanza di troppi anni dagli avvenimenti.
Quando la prima accusa divenne di dominio pubblico, Clash raccontò di aver avuto una relazione tra “due adulti consenzienti”, aggiungendo che, per il resto, si trattava di falsità diffamatorie.
Decise inoltre, dopo le accuse, di fare coming out. A 53 anni Clash dichiarò:
“Sono un uomo gay, non mi sono mai vergognato di questo né ho cercato di nasconderlo, ma era per me una questione personale e privata.”
Rilasciò, successivamente, una dichiarazione scritta:
“Mi dimetto da Sesame Workshop con il cuore molto pesante. Ho amato ogni giorno dei miei 28 anni di lavoro per questa organizzazione eccezionale. Le questioni personali hanno distolto l’attenzione dall’importante lavoro che Sesame Street sta portando avanti e non posso permettere che ciò vada avanti ancora a lungo. Sono profondamente dispiaciuto di andarmene e non vedo l’ora di risolvere queste questioni personali in privato”.
Fonte: CNN
Clash tornò poi a lavorare come burattinaio nella commedia per adulti “The Happytime Murders”, nel 2018.
“Being Elmo: A Puppeteer’s Journey” è stato uno dei documentari più discussi del Sundance Film Festival 2011.
Curiosità
Sul sito web Muppet Wiki è disponibile una cronistoria dell’evoluzione del personaggio di Elmo, a partire dallo sketch originale.
Sul blog di Juice for Breakfast consigliamo anche altri film, serie e documentari sul mondo dell’animazione, dei giocattoli e dell’illustrazione.
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