Prima di visitare Expo ho letto almeno una ventina di recensioni. Più che recensioni, in effetti, erano veri e propri piani di battaglia. Chi suggeriva di accamparsi la sera prima per evitare le code, chi segnava sulla mappa i punti strategici dove potersi fare selfie, chi ti elencava nel dettaglio gli ingredienti di ogni singolo piatto tipico, chi ti spiattellava in faccia gli scontrini e chi ti svelava la strategia migliore per attraversare il decumano senza scioglierti dal caldo.
L’unico consiglio che ho seguito è stato quello delle scarpe comode, per il resto…ho deciso di prendermela con assoluta calma. Ho ancora tempo per tornarci e trasformarmi in Rambo.
Questo post, quindi, non sarà una lista di cose utili da sapere per visitare Expo, ma un post su ciò che ho scoperto passeggiando con la mia amica Paola, come si fa quando si visita una nuova città con un’amica.
Più o meno davanti al padiglione Italia, in mezzo alla fiumana di gente, con le luci psichedeliche dell’Albero della vita e con in sottofondo ‘Get busy’ di Sean Paul (seriamente, non avevo parole, ma chi l’aveva messa!?), i miei quattr’occhi hanno notato una locandina: “La spiga d’oro”. Che ve lo dico a fare, tra tutte le cose che c’erano da vedere, sono riuscita a scovare l’unica cosa che non avevo trovato nelle recensioni. Un film d’animazione!
Ho letteralmente trascinato Paola in coda (una coda di 5 minuti per la cronaca), e mi sembrava di essere tornata a Disneyland Paris, dove molte code sono piacevoli quanto l’attrazione, perché mentre attraversi il corridoio puoi ascoltare la storia ed immergerti lentamente nella narrazione. Un piccolo percorso pieno di disegni ed illustrazioni.
La proiezione è divisa in due momenti: nella prima sala, che somiglia molto ad una cameretta, le immagini vengono proiettate con giochi di luce che ricoprono il muro, mentre il narratore racconta la storia di Sylvia e Alex.
Nella seconda sala, più simile ad un cinema marmocchio-size, la proiezione del corto, con piccoli effetti speciali che rendono il tutto ancora più delizioso.
https://www.youtube.com/watch?v=r6zsFHfVM7Q
Lo spazio espositivo è quello dell’UE, e il tema della narrazione è quello del pane. Una storia che racconta i valori e le sfide affrontate dall’Unione europea nell’ambito agricolo. Il messaggio, per farla breve, è:
Coltivare insieme il futuro dell’Europa, per un mondo migliore.
Sylvia lavora come scienziata per la UE, è sempre impegnata e presta poca attenzione alle meraviglie che la circondano. La nonna le lascia la sua panetteria, e Sylvia affronta questa sfida come farebbe in laboratorio: con il suo approccio analitico e scientifico. Il suo pane non profuma (e a quanto pare ha un saporaccio, viste le reazioni della clientela :S), e la panetteria presto perde la sua magia.
Poi, però, arriva Alex, agricoltore dalla folta chioma bionda (un principe azzurro country-edition) che con un paio di mosse romantiche conquista Sylvia e trasforma il suo mondo (e il pane, naturalmente!). Due mondi diversi che si incontrano per dare vita ad una storia che profuma di buono, di casa e di miele. Non saprei definirla in altro modo.
L’incontro tra innovazione (Sylvia) e tradizione (Alex) è rappresentato in modo davvero semplice e dolcissimo.
Per concludere, una terza tappa (stavolta interattiva).
Tornata a casa ho deciso di fare una piccola ricerca, e di condividere con voi questo microscopico angolo di magia che ho avuto la fortuna di scoprire durante la mia visita. Se passate ad Expo (soprattutto con nanetti al seguito), fateci un salto, ne vale davvero la pena 🙂